Come dice Stendhal parlando della bellezza, null’altro è il Paradiso se non una promessa di felicità, e la nostalgia di un’origine perduta. Questa promessa, questa nostalgia danno voce a una mancanza, a un’assenza, a un’incrinatura nella storia del genere umano. Il Paradiso è di casa nell’Occidente biblico. Origine assoluta e luogo di frattura, il giardino dell’Eden rappresenta, al di là dell’immaginario religioso, una struttura d’ordine. In questo saggio, l’intento di Milad Doueihi non è quello di fare ancora una volta la storia del Paradiso e delle sue rappresentazioni. Egli segue le tracce delle trasformazioni della figura del Paradiso da sant’Agostino a Nietzsche, passando in particolare per gli scritti di Bayle, Leibniz, Spinoza, Kant. Milad Doueihi ci offre un libro innovativo, in cui ripercorre l’antico tema del Paradiso quale utopia, facendoci capire come, in epoca moderna, questa utopia divenga ciò su cui può fondarsi un’etica universale.
Cod: 9788889527276
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