Il brigantaggio fu un fenomeno permanente in tutta la storia prima del Regno di Napoli, e poi delle Due Sicilie. Il banditismo rurale costituì un elemento endemico nel mezzogiorno borbonico il cui carattere criminale fu solo l’aspetto più evidente di una più generale mobilitazione politica che fece della violenza selettiva un ulteriore strumento di risoluzione nella competizione tra progetti politici, opportunismi individuali e programmi istituzionali locali e generali. Tra il 1799 e il 1870, in tutte le congiunture di crisi o nelle fasi rivoluzionarie, il brigantaggio riemerse sistematicamente nelle aree interne diventando un’importante, e in alcuni passaggi decisiva, arma della controrivoluzione. Attraverso le ricerche contenute nei saggi, il volume si propone di spiegare la relazione tra brigantaggio, potere politico e istituzioni nel Mezzogiorno pre e post unitario. Si tratta di una prospettiva inedita che, mettendo al centro la monarchia, declina in tutta la storia del Regno i caratteri della mobilitazione controrivoluzionaria, della politicizzazione del brigantaggio e della sua funzione in molti casi assegnatagli proprio dalla monarchia borbonica.
Cod: 9788849863543
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