C’era una volta il Sud, e in quel Sud, “profondo” più della Fossa delle Marianne, nei primi anni ’60 si è immerso, in disincantata apnea, l’inviato Giuseppe Josca, riemergendone con tante storie d’un’unica storia ancora irrisolta: terragni fraticelli predestinati alla santità, attrici di gran nome fattesi casalinghe per amore, reduci proclamati eroi per un errore d’ortografia, grevi carbonai diventati eredi miliardari di ras etiopi, sapienti poeti che non sapevano leggere e scrivere, rompicapi archeologici, tesori veri, fortune fasulle, e molto altro ancora. Racconti, più che cronache, di “ordinarie singolarità”, senza gli orpelli dell’epopea stracciona né le cianfrusaglie del colore locale; dettagli d’una foto d’epoca magari col tempo ingiallita (sembrano passati anni-luce, invece si era appena all’altro ieri), ma non al punto di aver perso ogni capacità d’intrigare ancora; tessere d’un puzzle variamente combinabili per rintracciare, comunque, il profilo d’un mondo sospeso fra troppo vecchio e troppo nuovo. “…Si può pensare con nostalgia, con tenerezza, al piccolo mondo antico che non c’è più. Però senza rimpianti. Perché anche questo è il segno che il Sud cambia, cammina, magari inciampando e zoppicando ogni tanto…”.
Cod: 9788849847567
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