La prostituzione è il mestiere più antico del mondo. Cosa si cela dietro questo pensiero? Perché in fondo tutti lo accettiamo come se non ci fosse alcuna possibilità di uscire da una società che per funzionare ha bisogno che questo “lavoro” continui ad esistere? In realtà la prostituzione è la forma di schiavitù più antica del mondo: lo sfruttamento e la mercificazione, il controllo e la sottomissione del corpo femminile, delle donne. La prostituzione è figlia della fame, dell’indifferenza, dell’egoismo, dell’ipocrisia piccolo borghese. Le donne ricche non scelgono di diventare prostitute. La richiesta di legalizzazione del “sex work” da parte di chi chiede a gran voce “il diritto di scegliere sul proprio corpo” alimenta inoltre le spinte di quanti vorrebbero la riapertura delle case chiuse (fabbriche del sesso, sul modello nordico) e con queste il controllo sulle donne che lì “lavorerebbero” (tributario e sanitario). A quanti sostengono che il lavoro sessuale è un lavoro come gli altri e che per questo necessita di norme e regole rispondiamo che la prostituzione è un crimine.
Cod: 9788831384933
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