Di fronte alla crisi economica assistiamo quotidianamente a una crescente razzializzazione della politica e delle questioni sociali, rispetto alla quale le teorie e le politiche antirazziste sembrano gravemente impotenti. Attraverso l’analisi della progressiva trasformazione del sistema di accoglienza europeo in una macchina neocoloniale di sfruttamento di migranti e rifugiati, il testo propone un ripensamento del ruolo del razzismo all’interno dei dispositivi neoliberali di governo tanto nell’ambito dell’Unione europea, e dei suoi alleati nazionali, che dei populismi reazionari. Questo libro è un prezioso strumento di riflessione su un possibile governo dell’immigrazione diverso da quello in corso nel nostro paese e in Europa. «Neo-ordo-liberalismo» e «sovranismo», nella loro attuale disputa egemonica per lo spazio istituzionale europeo, ci appaiono, più che come due reali alternative di «governo della Crisi», come un’unica hydra dalle due teste. Ciò che mostra l’attuale congiuntura politica e la sua «Crisi di egemonia» è qualcosa di più profondo e trasversale alle diverse versioni di queste due formazioni politiche, ovvero l’estroiezione di una pulsione razziale che affonda le radici nel rapporto storico dell’Europa con i suoi altri «coloniali»: proprio per questo ci appare politicamente insufficiente concentrare il fuoco politico sul sovranismo senza porre in discussione la «colonialità» della stessa costituzione della UE come progetto politico ed economico.
Cod: 9788865482575
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