Fondato nel 1955 da un gruppo di giovani liberali che comprendeva, tra gli altri, Marco Pannella, Eugenio Scalfari e Mario Pannunzio, il Partito radicale è un caso unico nella storia politica italiana: liberista e libertario, convintamente non violento, contrario a ogni limite posto all’autoaffermazione dell’individuo, elitario ma democratico, estraneo alla partitocrazia della Prima repubblica ma convinto del ruolo fondamentale delle istituzioni. Lucia Bonfreschi, studiosa della storia politica europea del Novecento, ne ripercorre battaglie, errori e successi che lo hanno portato a essere identificato come il «partito dei diritti». Nella stagione tragica e rivoluzionaria che l’Italia attraversa tra gli anni sessanta e ottanta, i radicali si affermano infatti come una delle forze allo stesso tempo più coerenti e aliene alle dinamiche politiche italiane. Con l’obiettivo di scardinare l’immobilismo di un Paese ancora legato alle sue radici cattoliche e popolari, il partito guidato da Marco Pannella riesce a canalizzare le spinte sociali del femminismo, dell’antimilitarismo e della disobbedienza civile in risultati concreti, culminati con le storiche vittorie del No nei referendum abrogativi sul diritto all’aborto e al divorzio. Finita la stagione dei movimenti, spiega Bonfreschi, questa spinta riformatrice continuerà, tra provocazioni (la candidatura di Ilona Staller e Moana Pozzi) e nuove lotte contro la guerra e il proibizionismo.
Cod: 9788829710522
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