Se per qualunque ragione vi interessa conoscere come si presentano nello studio di un’analista persone omosessuali in cerca d’aiuto per i loro problemi (la cui radice non è quasi mai l’omosessualità in sé), questo è il libro adatto. Senza alcuna ambizione di sembrare un trattato sull’omosessualità, vi accompagnerà, attraverso una ricca aneddotica clinica, ampia come l’esperienza dell’autrice, all’incontro rispettoso con le diverse declinazioni che l’essere omosessuali offre alla sofferenza psichica, come del resto anche alla “comune infelicità umana”. Ma il libro è anche un viaggio nella storia, insieme ricca e travagliatissima, dei rapporti della psicoanalisi con l’omosessualità. La sorpresa sta nella considerazione, più volte illustrata dall’autrice, che nell’incontro tra psicoanalisti e pazienti omosessuali la principale posta in gioco sono questioni relative alla creatività. La creatività di entrambi i soggetti nella stanza d’analisi. La creatività della singola persona omosessuale, messa in forse dallo storico e diffuso rifiuto esteriore, dalle personali embricazioni traumatiche del rifiuto, dal sentimento di essere minoranza, dalla difficoltà ad avere una discendenza biologica, dalla difficoltà a pensarla costruendo nuovi modelli di genitorialità. Ma anche la creatività della psicoanalisi, messa alla prova dalla natura paradossale dell’omosessualità: “malattia” inesistente e condizione umana studiatissima dalla psicoanalisi stessa…
Cod: 9788857530840
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