L’etica di Fichte tende a collocarsi, storiograficamente, nella penombra inscritta fra i possenti sistemi etici di Kant e Hegel. Dall’attenta disamina del fichtiano Sistema dell’etica (1798) compiuta in queste pagine, emergono invece i tratti di un’originalità passata in sordina: dalla rivalutazione della natura sensibile dell’uomo al tema della libertà e del suo agire affettivo nel mondo, per giungere a una teoria dell’interpersonalità come nucleo essenziale dell’identità morale dell’individuo. La sua riflessione, pur partendo dall’evidenza kantiana di un dovere incondizionato iscritto nella coscienza, mostra come il darsi di questo incondizionato sia per l’essere razionale finito inseparabile dal legame con un altro essere razionale. In questa prospettiva, dove la mediazione tra il “formale” e il “materiale”, tra la condizione trascendentale e quella storica si concretizza nel progetto fichtiano di un’etica sociale e comunitaria centrata sul concetto di persona, Fichte può essere visto – inaspettatamente – come precursore di Hegel. . Prima Edizione 2014
Cod: 9788837238858
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