Non si può avere una comprensione completa del dibattito culturale e spirituale nella Germania e nell’Europa degli anni Trenta del secolo scorso, se non si ha presente questo testo di Walter Schubart. Ad esso, e al precedente L’Europa e l’anima dell’Oriente, farà riferimento l’opposizione tedesca al nazismo, tanto che gli scritti di Schubart circoleranno in copie clandestine fra gli ufficiali che cominciavano a congiurare contro Hitler. E a questo saggio fa esplicito riferimento anche Ernst Jiinger in La pace e in Oltre la linea, testo cardine della riflessione novecentesca sul nichilismo. Walter Schubart, giurista ed autodidatta filosofo “russofilo”, fugge nel 1933, assieme alla moglie ebrea lettone, dalla Germania nazista per riparare a Riga, dove sarà in seguito “sommerso” dalla marea totalitaria dello stalinismo, trovando la morte in un gulag sovietico nel 1942. Pubblicato nel 1939 Dostoevskij e Nietzsche contiene una lungimirante riflessione sulle forze spirituali, politiche e culturali che si contendono l’Europa. Nietzsche costituisce per Schubart il compimento dell’anima tecnica e “prometeica” dell’uomo europeo, una figura tragicamente lacerata dalla tensione fra lo “scetticismo occidentale” e la “spinta orientale alla fede”, laddove Dostoevskij rappresenta il profeta di un eone giovanneo dello spirito in cui si affermerà – di contro all’individualismo liberai-occidentale – l’ideale comunitario della “divinumanità”. Finora inedito nella nostra lingua, il testo è accompagnato da una significativa scelta di scritti schubartiani sul pensiero russo e corredato da un saggio introduttivo di Giancarlo Baffo, primo lavoro d’una certa ampiezza ad essere dedicato in Italia a questo grande sconosciuto del XX secolo. Premessa di Giampiero Moretti.
Cod: 9788889746288
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.