L’Italia perde posizioni nel mondo, l’Italia è all’ottantesimo posto dopo il Botswana. Ogni volta che i giornali pubblicano i risultati delle indagini delle varie organizzazioni internazionali che mettono a confronto le economie dei vari Paesi, si mescolano reazioni diverse: di critica polemica o costruttiva verso l’operato delle istituzioni, di protesta o di scoraggiamento, di perplessità e dubbio. Dei confronti internazionali non possiamo fare a meno. Senza confronti non potremmo verificare la qualità del servizio ferroviario in rapporto alle tariffe, né valutare correttamente il nostro sistema scolastico, né capire se i nostri ospedali sono migliori o peggiori di quelli europei. Ma occorre che i confronti siano condotti con metodologie rigorose, sulla base di dati oggettivi e di indicatori affidabili, senza pregiudizi ideologici e culturali. Alcuni lo sono, altri no.
Cod: 9788836811557
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