La leggenda vuole che Newton, stando seduto a pensare sotto un albero di mele, ricevesse un frutto sulla testa; e che, invece del bernoccolo, gli venisse l’idea giusta, attraverso una domanda ben formulata: “Come mai questa mela mi cade sulla testa e invece la Luna non cade affatto sulla Terra?”. Vero o falso che sia questo aneddoto, una nipote di Newton lo raccontò all’illuminista francese Francois-Marie Arouet Voltaire (1694-1778), il quale lo diffuse e lo rese popolarissimo. Il famoso melo era oggetto di visite, nella campagna in cui Newton si era rifugiato nel 1665 per sfuggire alla peste che infuriava a Londra; nel 1820, l’albero morì e il tronco fu fatto a pezzi, che divennero reliquie. Ma diciamo che se a uno di noi fossero caduti in testa i frutti di un intero albero, non avrebbero prodotto lo stesso effetto… Lo stesso Newton era cosciente dell’apparente occasionalità di molti pensieri, anche scientifici, quando scriveva: “lo non so come il mondo mi giudicherà, ma io, a me stesso, faccio l’effetto di un bambino che gioca in riva al mare, divertendosi a raccogliere ora una pietra più levigata, ora una conchiglia più brillante, mentre l’oceano sconfinato della verità si estende inesplorato davanti a lui”.
Cod: 9788864730868
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