New York, 1947. Niki de Saint Phalle, diciassette anni, è radiosa nel suo vestito di tulle bianco per il ricevimento del Waldorf Astoria che sancirà il suo ingresso nel mondo degli adulti dell’Upper East Side. Tutto deve essere perfetto, per questa figlia dell’aristocrazia francese trapiantata in America: il corpetto stretto al punto giusto, l’auto in attesa alle sette e mezzo, i guanti candidi. Ma quello splendore è solo effimero, perché l’adolescente Niki cova dentro di sé un desiderio insopprimibile di libertà, di evasione dalla gabbia dorata in cui è rinchiusa. In testa, Niki ha sempre il pensiero dell’arte: che siano il teatro e la drammaturgia, dove ha già mosso i suoi primi passi, la pittura o la scultura. L’arte è il suo rifugio, il solo luogo dove trovare l’indipendenza e il potere da sempre negati alle donne. Toscana, 1998. Nel verde-argento dell’uliveto si innalzano ventidue sculture monumentali, una macchia di colore fra lo scintillio del sole e la striscia azzurra del Tirreno. È il Giardino dei Tarocchi, l’opera a cui Niki, ormai artista affermata, ha dedicato vent’anni: un desiderio covato a lungo e finalmente realizzato. È fra queste due diapositive che corre l’intera esistenza di Niki de Saint Phalle, scultrice geniale, enfant terrible del Nouveau Réalisme; un’esistenza appassionata e rocambolesca, che Niki attraversa guardando sempre alle donne, alla loro libertà, ai loro desideri. È per questo che, giovanissima, accetta un lavoro di fotomodella e fugge da New York con Harry Mathews, soldato di Marina. Ed è sempre per questo che, quando viene raggiunta dall’ombra di un terribile segreto del passato, dà vita alle celebri Nana, sculture trionfanti di grandi ballerine colorate, il paradigma stesso della gioia di vivere. A suo agio fra gli artisti del suo tempo – Max Ernst e Constantin Brâncu?i, ma soprattutto lo svizzero Jean Tinguely – Niki osa finalmente sognare le sculture del suo giardino incantato. Ma per esaudire quel sogno molta è la strada da fare, e altrettanti i sacrifici da consumare… Dopo “La scultrice. Vita di Camille Claudel”, Pia Rosenberger torna a raccontarci una vita spregiudicata, in un romanzo dove finzione e realtà si mescolano per restituirci il ritratto a colori accesi di una grande artista del Novecento.
Cod: 9788865599686
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