In una narrazione appassionata, Stefania Bonaldi ripercorre il suo itinerario alla guida di Crema, città lombarda ricca di storia. La partenza è in salita: sono ancora numerosi, infatti, i pregiudizi che ruotano intorno alle donne, soprattutto a quelle più in gamba. Ma Bonaldi, sin dall’inizio, sfodera le sue armi: civismo, grinta, e tanta voglia di fare. Così dà il via a una serie di mobilitazioni, per il territorio e la sua gente, in nome dell’estensione dei diritti. Dal riconoscimento del secondo genitore nelle famiglie arcobaleno, alla ricerca di un luogo di preghiera consono per i musulmani; dalla creazione di un’infrastruttura strategica, a un dialogo più serrato con il Terzo settore, attraverso la coprogettazione o il Welfare di comunità; fino alla promozione del turismo locale e alla valorizzazione di artisti cremaschi illustri, come il contrabbassista Giovanni Bottesini. Concluso il primo mandato, si candida di nuovo. Percorre una vera e propria maratona elettorale per le strade e le piazze, a salutare, a uno a uno, i suoi concittadini. Il consenso è ampio, gli elettori si affidano un’altra volta a lei. Anche il secondo quinquennio è denso di sfide, non ultima la tempesta della prima ondata Covid, che travolge il Cremasco e il Lodigiano. O l’avviso di garanzia per un incidente avvenuto in un asilo comunale, che aprirà un proficuo dibattito nazionale sulle responsabilità dei sindaci. Dieci anni per la sua città, da cui uscirà “innamorata dei suoi simili”.
Cod: 9791280045829
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