Nella “beat generation” tutto – la gente, la musica, la vita – correva, correva, correva, saltava, saltava, saltava, vibrava, vibrava, vibrava, picchiava, urlava, ballava, schizzava, sfuggiva, colpiva e scompariva, gridava, rideva, viveva, moriva, risorgeva all’infinito. Nella “boing generation” regna l’apparenza. Ma è un’apparenza molle, informe, che incassa i colpi della vita in modo diverso: li assorbe nella sua melma, con l’indifferenza di chi non è nemmeno stato sfiorato. Ma quei colpi si sentono eccome, solo che si accumulano dentro. Perché nella “boing generation”, dentro, ormai non ti ci guarda più nessuno. Tutti si fermano a come sei fuori, e anche te stesso. Soprattutto te stesso. Lo ignori, il male che hai dentro, non puoi mica apparire debole. E ti accorgi del dolore che ti rinchiudi addosso solo nel momento in cui esplode. E tu non riesci a fare altro che scappare da te stesso. Ma sei affannato, rallentato, invischiato nella stessa melma di cui sei fatto. Hai tanta rabbia e tanta (tanta tanta) paura. “Io, Pietro, Rosco e Davor siamo quattro uomini in fuga”.
Cod: 9788890473029
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