Nell’ottobre 1921 C.P. Scott, direttore del «Manchester Guardian», affida a J.M. Keynes, autorità indiscussa sulle questioni economiche del primo dopoguerra, l’incarico di curare una serie di Supplementi dedicati ai vari aspetti della ricostruzione postbellica. Stimolato dalla stesura di quegli articoli così come dalla Conferenza di Genova dell’aprile 1922, Keynes ha modo di riflettere sul tema dei tassi di cambio fra le principali monete e sul problema del ripristino delle condizioni monetarie prebelliche. Da quei testi e da quelle riflessioni nasce il Tract on Monetary Reform, pubblicato nel dicembre 1923 e già nel 1925 tradotto in italiano da Piero Sraffa con il titolo “La riforma monetaria”: un’operazione importante che rimane a tutt’oggi modello di rigore terminologico e un contributo fondamentale per la rifondazione del linguaggio economico italiano. Si tratta di pagine tuttora attualissime, vigoroso esempio di quella prosa che Luigi Einaudi definì “scintillante”, un folgorante pamphlet con il quale Keynes, pur aderendo ancora all'”ortodossia” della teoria quantitativa della moneta, è integralmente proiettato verso i problemi di politica economica, che affronta con pragmatismo e profondità di analisi unici. Introduzione di Giorgio La Malfa.
Cod: 9788804793175
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