Filosofia e poesia” può dirsi genealogia del gesto che ha separato e reso l’ambito filosofico e quello poetico spazi chiusi e fra loro alternativi. È stato così che la parola poetica è andata affermandosi come quella in cui ancora poteva continuare a risuonare la voce abissale del dio, in cui eccedenza, dismisura e incompiutezza, anziché condannate, erano accolte e custodite. Il poeta sarà allora colui che sente le cose e sentire non è infanzia del pensiero, piuttosto è, di questo, originaria pienezza. La riflessione della Zambrano è quindi critica di quell’idea di essere che, a partire da Platone, è stata fatta propria dal pensiero occidentale. Ad essa la filosofa spagnola contrappone – e sarà questa una costante di tutta la sua riflessione – l’essere inteso, con Eraclito, come conflitto e contraddizione.
Cod: 9788883428258
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