Noto come il massimo esponente della scultura neoclassica e sommerso di commissioni artistiche, Antonio Canova si ispirò ai principi dell’arte classica e fu autore di capolavori che ridefinirono i canoni estetici della sua epoca, consacrandoli in una forma immortale che pochi altri suoi contemporanei riuscirono ad eguagliare. Canova fu capace di creare figure levigate caratterizzate da una purezza ed armonia assolute, venendo per questo celebrato in vita addirittura come “il nuovo Fidia” ed esaltato da intellettuali coevi come Pietro Giordani (1774-1848) che per lui compose “Panegirico per Antonio Canova”. Pubblicato in occasione della mostra di Milano nata dalla collaborazione tra le Gallerie d’Italia e il Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, il volume si propone di mettere a confronto il genio di Canova con quello dell’altro grandissimo scultore neoclassico, Bertel Thorvaldsen, che dalla natia Danimarca si trasferì a Roma dove le antichità classiche divennero per lui fonte di ispirazione, e dove l’attività febbrile di Antonio Canova lo stimolò a creazioni sempre più pregevoli. Spesso paragonato con Canova, sebbene contraddistinto da uno stile comunque diverso, Thorvaldsen spiccò anch’egli al punto di ricevere commissioni importanti come per esempio da parte di Papa Pio VII e la Casa Reale danese, oltre che realizzare il fregio per il Salone d’Onore del Palazzo del Quirinale in onore dell’ingresso (peraltro mai avvenuto) di Napoleone a Roma. Il volume offre l’occasione di scoprire capolavori del neoclassicismo, una stagione artistica dove la scultura raggiunse vette altissime grazie proprio alla presenza di Canova e Thorvaldsen, e permette di mettere a confronto due diverse interpretazioni dell’ideale estetico neoclassico.
Cod: 9788857242521
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