Sempre più abbiamo la percezione del cambiamento nella contemporaneità: la scomparsa simbolica delle parole, il flusso intemporale delle immagini, della comunicazione mediatica. Il libro di Jania Sarno (in 16 testi di incontri nel Novecento) ridiventa un cammino, un viaggio. Con lascito di cultura, di conoscenza di varie lingue, è connaturata a Jania Sarno un’espressione in una molteplicità di strati, di toni e registri: musica, poesia, arte; lo spazio della scrittura e l’inconscio della voce. Si sussegue nel libro un’esplorazione di personaggi umani e artistici (Treccani, Tàpies, Enzo Cucchi, Guccione, Ruggero Savinio). Un’incursione nell’architettura (Oscar Niemeyer a Rio de Janeiro, Mario Botta in Svizzera): architettura come “metafora del mondo”, come presenza del tempo. Infine il ritorno in Val Bregaglia nel Canton Grigioni: la valle di origine di Giacometti e degli ultimi anni di Varlin. Una valle nel disguido dove ritrovare la frase senza fine. Giacometti nella sublimità della figura che cammina. Varlin nella casa di Bondo, nella conversazione con la figlia Patrizia Guggenheim, nella visione dei quadri, nella “dolente immensità della vita”.
Cod: 9788860876201
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