Nel 1970 l’apertura dell’Accademia di Belle Arti di Bari si collocò al centro di un ventennio di crescita impetuosa del capoluogo della Puglia. Un sogno di modernità connesso al boom italiano del dopoguerra, che però conobbe presto la sua crisi di identità e di ruoli. Sogno e crisi investirono, lungo gli anni ’60 e ’70 del Novecento, i movimenti locali degli artisti, combattuti fra spinte all’innovazione e resistenze della tradizione. Le iniziative per un sistema dell’arte con i suoi premi e mostre e i progetti incompiuti di strutture pubbliche per la cultura della visione. L’eccezionale proliferazione di gallerie private, fra tensioni al cambiamento e rincorsa ai gusti presunti del pubblico. Questa avventura singolare dell’arte nel Sud è rievocata in prima persona, quasi al modo di journal o di mémoire autobiografica, da Pietro Marino al compimento dei suoi 90 anni. Testimone, protagonista e complice di quanto avvenne: come giornalista, critico e operatore d’arte a tutto campo, e docente dell’Accademia di Bari proprio negli anni di fondazione. Una narrazione appassionante anche per immagini, tesa a ricostruire con vivezza di ricerca documentaria, storie esemplari di un’arte “levante”. A significare i destini ambigui di una Città.
Cod: 9788849241303
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