La cucina e la gastronomia dei contadini nascono tradizionalmente dalla “bassa corte”, dall’aia delle case agricole, e da ciò che lì si poteva allevare: piccioni, galline, galli, capponi, oche, faraone e tacchini. Allevamenti, attestati già nel Seicento, regolati solo dall’andamento naturale delle stagioni e dal calore del sole: un tesoro alimentare che oggi, con l’industrializzazione, è quasi definitivamente scomparso. E che dire poi della caccia? Una tradizione che ha origini ancora più lontane: già due milioni di anni fa l’uomo cacciava gli animali selvatici per sopravvivere più a lungo alla fame, alle avversità e al freddo. La caccia è sempre stata, ed è tuttora, molto sviluppata nel territorio parmense, che offre sia cacciagione stanziale, sia cacciagione migrato ria o di passo. Queste due tradizioni, con le loro rispettive cucine, quella prevalentemente maschile della selvaggina, e quella degli animali dell’aia che è invece prevalentemente femminile, sono convissute a lungo nel territorio parmense. Un volume ricco di ricette e di segreti gastronomici tradizionali, opportunamente adeguati all’uso moderno. Il libro comprende una ricca introduzione storica, una descrizione puntuale delle proprietà nutritive delle diverse tipologie di carni, e una sezione dedicata alle numerose ricette, tutte da riscoprire o – per i più giovani – da provare per la prima volta.
Cod: 9788878472259
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