Nella vasca “fanghi” del depuratore di Peschiera Borromeo affiora il cadavere di Paolo Ettorri, già sindaco di Corsico, poi impegnato per il Pci milanese in mille incarichi pubblici. Un incidente? Quasi sicuramente un omicidio. Una lettera sembra coinvolgere nell’uccisione Alberto Rosci della Lega delle cooperative. Ma anche i pm milanesi, ancora immersi nell’indagine Mani pulite, hanno dubbi sull’accusa. Siamo nel settembre del 1994, in pieno governo Berlusconi, dal Palazzo di Giustizia parte un avviso agli interlocutori più amici di Botteghe Oscure. Ma come indagare in una comunità travolta dai tanti avvenimenti nazionali ed esteri di quegli anni? Da Lugano, dove è andato a lavorare anche per alcuni dissensi con il suo partito, viene richiamato a Milano Mario Cavenaghi, l’ingegnere che a lungo è stato presidente della Commissione probiviri lombarda del Pci, organo delegato a vigilare sulla moralità degli iscritti e sulle questioni riservate del partito. Cavenaghi, compagno di studi e di impegno politico di Rosci, non può non aiutare un vecchio amico, e si ritrova così coinvolto in un’indagine che, utilizzando anche reti di relazioni cementate ormai più dalla nostalgia che dall’ideologia, svela, a partire dall’assassinio di Ettorri, imprevedibili trame che hanno radici nell’ultradecennale insediamento della criminalità organizzata nel Sud-Est milanese. Maneggiando abilmente i meccanismi del genere poliziesco, Lodovico Festa racconta in modo avvincente alcuni snodi fondamentali della storia e della politica italiane.
Cod: 9788829718405
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