Il 7 ottobre 2023, un orrendo massacro sconvolge Israele; da quel giorno, la vendetta israeliana fa strage di palestinesi. I mesi passano, ma l’onda di sangue continua a travolgere case, scuole, ospedali e la vita di civili innocenti. Ma mentre l’opinione pubblica è sempre più atterrita, i grandi organi d’informazione tacciono. Si può essere spettatori al tempo delle stragi? Si può sostenere chi dice di difendersi, quando la difesa diventa sterminio? Raffaele Oriani, storico collaboratore del Venerdì di Repubblica, sceglie di dimettersi per non prendere parte alla “scorta mediatica” che accompagna l’apocalisse di Gaza. La sua scelta, e la lettera con cui l’ha motivata, hanno un’enorme risonanza social: si ha la sensazione che abbiano rotto un muro di omertà. In questo libro, Oriani racconta la sua esperienza e mette nero su bianco le tappe di un prolungato silenzio: la libera stampa era chiamata a denunciare un genocidio. Non l’ha fatto. Perché?
Cod: 9791259792532
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