I miei diari sono giorni, Giorni di carne e realtà. Il calendario Ricorre per dirci chi siamo, O eravamo, per lodare o biasimare. Ecco, quel giorno arriva Di nuovo. La finestra è pietra umida In cui è impossibile guardare. Luce e sole, Senza alcun riflesso, un terreno liscio, Che slitta su uno spazio vetroso. Rabbrividisco al ricordo, E da una vita mancata, una crescita spezzata Scolpisco la mia folle poesia. Il cancro non è una metafora. Una lastra lucente di pioggia sulla betulla alla finestra In questa giornata soprannaturale di marzo, Assottigliata, fatta crepuscolo, finanche stella lucente, Fredda e pietosa.”
Cod: 9788892761506
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.