Una sorta di trattato beffardo e paradossale della burocrazia italiana, con movenze kafkiane e un estro linguistico da scrittore di razza. Tutto ruota intorno a un misterioso manoscritto firmato da un fantomatico signor D.K. 55. Il manoscritto contiene materiali vari fra i quali una serie di documenti che testimoniano i soprusi del potere amministrativo nei confronti dei cittadini. Esposti e lagnanze rivolti alle autorità si alternano mescolate cronologicamente, così che i destinatari – un Ministro, il Presidente della Repubblica, il Re o il Duce – sembrano la stessa cosa in un tempo, il tempo della pubblica amministrazione, che non cambia mai. Al di là dell’originale struttura narrativa, il pregio del libro è il viaggio dentro la lingua italiana a più livelli, dal burocratese perfettamente riprodotto alla parodia della scrittura saggistica, dall’italiano popolare al delirio surrealistico. Un classico della letteratura satirica che tanto piacque a Italo Calvino. Con un’appendice di carte inedite. Prefazione di Paolo Mauri.
Cod: 9788806251819
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