Piacenza, 2019. Il maggiore dei carabinieri, Rocco Papaleo, riceve e trasmette al comando dei vigili urbani e non ai suoi superiori un’informazione di cui è venuto a conoscenza e che ha dell’incredibile: un carabiniere in servizio presso la caserma Levante, la seconda per importanza della città, è accusato di «condotte gravi e illecite». Le indagini della Procura di Piacenza scoprono cose incredibili, commesse non da uno ma da 7 carabinieri che popolano quella caserma: soprusi, pestaggi, sopraffazioni, festini privati, arresti illegali e persino spaccio di stupefacenti. Un meccanismo brutale, un mondo capovolto, dove la divisa diventa strumento di ricatto e il senso dello Stato latita. Inevitabilmente ci si chiede: ma davvero queste violenze sono andate avanti per anni senza che nessuno se ne accorgesse? La risposta a questa domanda, però, non è così semplice. Quello che emerge, infatti, è a tutti gli effetti un sistema perverso: qui tutto è lecito pur di ottenere risultati, vige la regola del minimo sforzo e si può ricorrere al ricatto e alla violenza per ottenere informazioni senza mai assumersi l’impegno di condurre delle vere e proprie indagini; un sistema in cui le regole non valgono per tutti, e anzi le si guarda con indifferenza. Quella della caserma Levante è una storia sporca. Ma al tempo stesso necessaria, poiché dimostra come anche la più blanda delle deroghe alla legalità possa provocare una distorsione, una caduta, un abominio. Il nuovo libro-inchiesta di Federica Angeli – avvalendosi di fonti di prima mano, documenti processuali, testimonianze e interviste – mira a far luce su questa vicenda, che ha scioccato l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori. Il risultato è un libro che fa rabbia e toglie il fiato.
Cod: 9791254940877
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