Che cosa significa essere una persona? In quale misura i legami sociali, culturali, religiosi determinano gli orizzonti dell’identità umana? Da dove attingiamo i valori che orientano la nostra esistenza? Qual è l’atteggiamento appropriato nei riguardi di chi rivendica una tutela giuridica della propria diversità culturale? Le democrazie liberali devono fingersi “cieche”, ovvero mostrarsi “ospitali” nei confronti di tali richieste? Tutte le questioni salienti del dibattito etico-politico odierno hanno trovato nella riflessione di Charles Taylor un’originale e meditata attenzione. Il pensatore canadese, spesso affiliato sbrigativamente a questa o a quella famiglia culturale (comunitarismo, storicismo, ermeneutica), possiede in realtà un solido ancoraggio, ancorché non ostentato, nella tradizione metafisico-religiosa. Il saggio di Nevio Genghini rende giustizia alle fonti “classiche” del discorso tayloriano, fonti peraltro restaurate in un serrato confronto, insieme critico e simpatetico, con gli ideali della modernità. Dalla ricerca emerge una filosofia della persona e dell’azione per nulla allineata con lo “spirito dei tempi”: a quanti celebrano la “liquidità” e “contingenza” di tutte le certezze morali Taylor rammenta sia il carattere ineluttabile del rapporto tra l’io e il bene, sia la distintiva natura del bene, che è tale perché non è mai a nostra completa disposizione.
Cod: 9788838239632
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