Scritto in forma epistolare, è ambientato in una Pietroburgo affollata di impiegati e affittacamere, cucitrici e mendicanti. Makàr Devuskin e Varvara Alekséevna, uniti da un debole vincolo di parentela e da un ben più saldo affetto, vivono l’uno di fronte all’altra, in due delle tante squallide camere dove la povera gente come loro tenta di scacciare, giorno dopo giorno, la fame e la cattiva sorte. Lei è una fanciulla sola e di salute cagionevole, lui un semplice impiegato in là con gli anni. Attraverso una fitta corrispondenza, l’autore dipinge la loro quotidianità, il loro passato, il desiderio di riscatto sociale e le ingiustizie a cui entrambi hanno dovuto e devono sottostare, perché “qualsiasi cosa si scriva, la situazione del povero non cambierà”. E allora perché non godere di quel poco che la vita offre, perché non abbandonarsi agli affetti, quando permettono di uscire, anche solo per pochi istanti, dal grigiore che li circonda?
Cod: 9788865969328
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