«Il capitalismo genera bisogni artificiali sempre nuovi. Quello di acquistare l’ultimo iPhone, ad esempio, o prendere l’aereo per raggiungere la città accanto. Questi bisogni non solo sono alienanti per la persona, ma anche ecologicamente dannosi. La loro proliferazione è alla base del consumismo, che a sua volta intensifica l’esaurimento delle risorse naturali e l’inquinamento ambientale. Nell’era di Amazon, il consumismo raggiunge il suo “stadio supremo”. Questo libro pone una semplice questione: come mettere fine a questa proliferazione di bisogni artificiali? Come uscire, di conseguenza, dal consumismo capitalista? La riflessione si articola in capitoli tematici, dedicati all’inquinamento luminoso, al consumo compulsivo e alla garanzia dei beni, per elaborare una teoria critica del consumismo. Essa fa dei bisogni “autentici” definiti collettivamente, in rottura con i bisogni artificiali, il cuore di una politica dell’emancipazione nel xxi secolo. Lungo il percorso, il libro evoca la teoria dei bisogni di Karl Marx, André Gorz e Agnes Heller. Per questi autori, i bisogni “autentici” hanno un potenziale rivoluzionario. Come diceva Marx, “una rivoluzione radicale può essere soltanto la rivoluzione dei bisogni radicali”. “Chiamo ‘artificiali’ i bisogni che, da un lato, non sono ecologicamente sostenibili, che danno luogo a un sovrasfruttamento delle risorse naturali, dei flussi energetici, delle materie prime; dall’altro, i bisogni che l’individuo o la collettività sentono che in qualche modo danneggiano la soggettività, i bisogni che non danno luogo a forme di soddisfazione duratura. Bisogni alienanti, in un certo senso. L’ossessione per l’ultimo ritrovato della tecnologia, per l’ultimo capo di abbigliamento, per l’ultimo modello d’auto, questa ossessione per la novità insita nel sistema capitalista è una delle dimensioni del carattere artificiale dei bisogni”» (Razmig Keucheyan)
Cod: 9788869481833
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