Per comprendere la vera natura della crisi europea bisogna prestare attenzione ai cambiamenti nella finanza e nell’industria negli ultimi 15-20 anni, abbandonando la centralità della bilancia commerciale nell’impostazione teorica di base e aprendosi a una più complessa visione macrofinanziaria. La conclusione dell’analisi dei tre autori è che l’uscita dalla moneta unica sia una risposta illusoria che rischia di condurre a più, e non meno, austerità. Per quanto l’euro sia un disegno incompiuto e contraddittorio di unificazione monetaria, che va rivoluzionato dall’interno per riaprire spazi alla democrazia e al conflitto, e la sua dissoluzione appaia sempre più probabile, la decomposizione dell’Unione Europea porterebbe al ristabilimento di una dimensione nazionale che esaspererebbe gli elementi di concorrenza distruttiva tra i paesi dell’area. Con conseguenze disastrose sia sul piano sociale che sugli stessi equilibri geopolitici. Di qui la necessità di giocare ogni spazio possibile di azione che eviti la regressione sovranista.
Cod: 9788878856677
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