Architrave dell’ideologia fascista, in Italia il nazionalismo economico vive della dialettica tra due scuole di pensiero: una liberista, l’altra corporativista. I protagonisti della prima furono Enrico Barone, Maffeo Pantaleoni e Vilfredo Pareto. Fautori di una teoria destinata a plasmare i manuali di economia in tutto il mondo, fino ai giorni nostri, essi furono avanguardia della comunità degli economisti nell’appoggiare l’ascesa di Mussolini al potere. Tra gli esponenti di maggior prestigio della seconda scuola di pensiero si annoverano Gino Arias, Filippo Carli, Corrado Gini, Alfredo Rocco. Con i loro scritti il fascismo tenterà di erigere una propria peculiare dottrina economica. L’analisi dei testi e dei contesti mette in luce i motivi di convergenza e quelli di divergenza tra le due correnti di pensiero, entrambe baluardo ideologico della radicale opposizione del fascismo alla tradizione politica e sociale del liberalismo, del socialismo e della democrazia.
Cod: 9788843098644
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