Aprile 2015. Sono trascorsi cento anni dal genocidio armeno. Una pagina nera della storia turca, da sempre controversa, da sempre considerata un tabù. Un rimosso che Pinar Selek condanna con questo racconto personale e impegnato, introducendolo nella trama dei ricordi, intessuto di osservazioni, testimonianze, incontri. Con lei, impariamo dall’interno cosa significhi crescere e costruirsi declamando a scuola slogan che proclamano la superiorità nazionale, studiando su manuali lacunosi o menzogneri; vivendo accanto a compagni timorosi e silenziosi, in una città dove i nomi armeni sono stati cancellati dalle insegne. Pinar Selek ha militato in movimenti di estrema sinistra che pur rifiutando ogni forma di nazionalismo, hanno ereditato la negazione del genocidio e perso la memoria. Un memoir sensibile e polemico, un percorso lirico attraverso le pieghe della storia, un intenso incontro con una delle personalità più interessanti della cultura turca contemporanea.
Cod: 9788860444646
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