In forza del legame tutt’altro che casuale tra massoneria e Risorgimento, all’indomani dell’avvenuta unità d’Italia, un numero importante di massoni di alto profilo occupa gli spazi offerti dalle nuove istituzioni nazionali e i vertici della macchina politico-amministrativa a livello locale; esprime quindi parte della classe dirigente che partecipa attivamente alla vita politica e pone grande attenzione alle questioni sociali: massoni preparati e appassionati animano capillarmente la discussione pubblica, utile alla crescita delle nuove istituzioni politiche, tanto che il bagaglio culturale massonico diviene centrale, concorrendo a determinare l’identità stessa dell’Italia liberale. Si è configurato nel Parlamento dell’Italia liberale un partito della massoneria? E, nel caso di risposta affermativa, possiamo riferirci a esso come al partito della borghesia? Questa ricerca di lungo periodo approfondisce il legame tra massoneria settecentesca e quella di epoca successiva, offrendo un quadro che tenga insieme aspetti esoterici e di articolazione delle modalità di partecipazione; frequenza e modalità con cui il legame massonico si è manifestato nella attività parlamentare, in riferimento all’epoca liberale, fornendo contemporaneamente una sintesi delle appartenenze politiche e sociali dei massoni che entrarono nella Camera nazionale. Prefazione a cura dell’Istituto Lino Salvini. Presentazione di Francesco Borgognomi. Introduzione di Giovanni Greco.
Cod: 9788857540467
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